Industria 4.0 e 5G: “Siamo in una fase cruciale”

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Nel corso del nuovo appuntamento dei Talk for 5G organizzato da INWIT e Fondazione Ottimisti Razionali si è discusso di come il 5G potrà costituire un valore aggiunto per l’Industria 4.0.

Nuovo appuntamento con i webinar Talk for 5G organizzati da INWIT e Fondazione Ottimisti Razionali. Nel corso dell’evento online del 26 maggio 2021 dal titolo, “Industria 4.0: la rivoluzione corre con il 5G” il Viceministro del Mise Gilberto Pichetto Fratin, l’On. Martina Nardi e l’On. Luca Carabetta e Michelangelo Suigo, Dir. Relazioni Esterne e Comunicazione INWIT, moderati da Claudio Velardi, si sono confrontati su come il 5G potrà costituire un valore aggiunto per l’Industria 4.0 e di come inciderà sia sull’organizzazione del lavoro, sia sul ciclo produttivo.

Con l’arrivo del New Normal nelle città di tutto il mondo e negli ambienti lavorativi, le aziende nel periodo post-pandemia dovranno cambiare e necessariamente incrociarsi con la tecnologia portata dalle reti 5G al fine di permettere connessioni più rapide, sicurezza e la creazione di un vero e proprio ecosistema 4.0. “Siamo in una fase cruciale, dobbiamo concentrare tutti gli sforzi nell’accelerazione digitale, associando a questi, semplificazioni e sicurezza nell’utilizzo dei dati, al fine di avere un’Italia più connessa, sostenibile e competitiva. Le ingenti risorse del PNRR sulla digitalizzazione rappresentano un’opportunità unica che va capitalizzata al meglio. La tecnologia 5G sarà un potente abilitatore dell’Industria 4.0 in termini di automazione e digitalizzazione” – afferma Michelangelo Suigo Direttore Relazioni Esterne INWIT.

La rivoluzione tecnologica del 5G

Il Viceministro dello Sviluppo Economico Gilberto Pichetto Fratin è sicuro che lo sviluppo di modelli di business diversi da quelli che conosciamo potrebbe generare una crescita in senso verticale: “una mole così enorme di dati dovrà esser gestita in maniera sicura con una particolare attenzione alla provenienza dei nuovi strumenti tecnologici, poiché tali tecnologie potrebbero includere componenti in grado di attuare funzioni finalizzate a condividere informazioni di asset strategici. La raccolta disinformazioni da parte di soggetti terzi, o addirittura di paesi terzi, potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale. Il punto di svolta sarà determinare le regole d’inserimento nel mercato italiano da parte dei costruttori esteri, mentre per quanto riguarda le reti, è auspicabile un contesto appoggiato da strumenti realizzati a livello comunitario”. Il decreto semplificazioni dovrà essere il primo strumento che in maniera strutturale metterà mano alla transizione nella realtà: “Le istituzioni hanno l’obbligo di governare l’economia con celerità e chiarezza, per fare questo servirà una tempistica certa per gli investitori. Il 5G è una possibilità di cambiamento per il paese ma allo stesso tempo, se la transizione verrà guidata correttamente, anche un’occasione per costruire nuovi posti di lavoro e formare nuove professionalità” ha dichiarato nel corso del Talk for 5G Martina Nardi, Presidente della Commissione attività produttive commercio e turismo.

Percorso di semplificazioni

Secondo Luca Carabetta, membro della Commissione Attività produttive, commercio e turismo, serve uno stimolo del Governo attraverso il fisco ed un percorso di semplificazioni che non potrà fermarsi ad un singolo decreto: “all’Italia non dovrà mancare una vocazione europea sui temi dell’innovazione, ma allo stesso tempo le istituzioni non dovranno attendere inerti che l’Europa faccia il primo passo”. Dello stesso parere Eleonora Faina, Direttore Generale Anitec-Assinform: “Il mercato digitale è cresciuto in maniera costante negli ultimi anni, ciò ha provocato l’evoluzione di una parte del settore manifatturiero che adesso ha bisogno di tecnologie. Queste tecnologie a loro volta hanno bisogno di una rete che le aiuti ad essere performanti, il 5G è esattamente questo tipo di infrastruttura abilitante che dà risposta alla competitività del nostro sistema produttivo”.