Lo stivale mette il turbo: cultura, musei e borghi per ripartire
Il quarto appuntamento con #TalkFor5G, il ciclo di webinar organizzato da INWIT, affronta il tema di come il digitale possa essere strumento fondamentale per il settore culturale a ripartire.
Cultura, musei, borghi e ripartenza attraverso le potenzialità dell’innovazione e del 5G.
Questi i temi al centro del quarto appuntamento con i webinar di #TalkFor5G, che rientra nella serie di incontri organizzato da INWIT in collaborazione con la Fondazione Ottimisti&Razionali per combattere pregiudizi e fake news sul 5G.
Dopo i primi appuntamenti – il primo intitolato “Il valore del 5G tra potenzialità e servizi. Il 5G tra paure, fake news e disinformazione: non sarà che manca l’informazione?”, il secondo “5G ed elettromagnetismo: coinvolgere le comunità e contrastare le fake news” e il terzo “Sanità: il futuro opera a distanza” – è “Lo stivale mette il turbo: cultura, musei e borghi per ripartire” il titolo dell’evento online che si è tenuto il 21 aprile che ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali e del mondo della cultura. Tra questi Lucia Borgonzoni (sottosegretario di Stato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali), Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI, Simonetta Giordani, Segretario generale dell’Associazione Civita, Angelo Argento, Presidente di Cultura Italiae, Talitha Vassalli di Dachenhausen, Direttore generale Musei del Ministero della Cultura e Luca Profili, Sindaco del Comune di Civita di Bagnoregio, moderati da Michelangelo Suigo, direttore Relazioni Esterne e Comunicazione di INWIT.
“La digitalizzazione di borghi e luoghi di cultura sarà fondamentale per la fruizione di questi luoghi straordinari” ha detto in apertura Michelangelo Suigo, sottolineando come “in diverse commissioni parlamentari si sta discutendo delle modalità per velocizzare l’iter di autorizzazione per gli impianti 5G.”
Borgonzoni: “Accelerare la semplificazione per sanare il gap digitale”
“Bisogna parlare di 5G e connessione veloce perché il Covid ha accelerato i tempi della digitalizzazione, ma è necessario che tutti possano accedere ai mezzi tecnologici nello stesso modo. Ci sono ancora zone bianche senza copertura internet: i borghi e le zone rurali, per andare avanti, devono passare per l’accesso alle reti super veloci. Stiamo lavorando per sanare un gap che è grandissimo, per questo occorre accelerare la semplificazione” ha detto sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. “Per il Ministero della Cultura è una priorità che la banda larga sia portata in tutto il Paese. Nei luoghi di cultura, l’applicazione del 5G ha infinite potenzialità: percorsi storici, di memoria, realtà aumentata, solo alcuni esempi di applicazioni 5G che possono aprire strade di fruizione ancora inimmaginabili. Ma sono cose che dobbiamo fare arrivare alla gente”.
Melandri: “5G nei musei fondamentale sia per la fruizione che per la produzione di contenuti”
“Il MAXXI è stato il primo museo ad avviare la copertura 5G, sia come infrastruttura di rete sia soprattutto come capacità di produzione di contenuti” ha ricordato Giovanna Melandri, “e adesso vogliamo realizzare un hub di ricerca sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e arte e in particolare architettura, progettazione, design e riqualificazione urbana”.
“Penso che l’applicazione del mondo 5G abbia delle potenzialità enormi – ha proseguito la presidente della Fondazione MAXXI (Museo Nazionale delle Arti del XXI Secolo) – sia dal punto di vista della fruizione che della produzione. Nei mesi del lockdown, abbiamo trasformato il MAXXI in un broadcast di produzione di contenuti, attivando dei processi di produzione ad hoc e riscontrando un interesse che non avremmo mai pensato di avere, con 16 milioni di visualizzazioni nel primo lockdown. Questa tecnologia servirà moltissimo ad accelerare i processi di produzione, a mettere insieme gruppi creativi che possano utilizzare le potenzialità del 5G per impattare non solo sulla modalità tecnica di fruizione, ma anche sulla produzione”.
Giordani: “Infrastruttura fisica e virtuale e velocità, pre-condizioni per potenziale competitivo filiera dell’accoglienza e del turismo”
“Questo è il momento propizio per il recupero dei borghi, mettendo intorno ad un tavolo diversi soggetti per creare un processo virtuoso favorevole alle realità locali e dare accesso a fondi per incentivare il turismo sostenibile del nostro Paese”, ha detto Simonetta Giordani, segretario generale dell’Associazione Civita. “Con i borghi possiamo giocarci una grande partita di rilancio anche grazie allo smart working, ma bisogna puntare sulla valorizzazione del nostro patrimonio diffuso”.
“Con l’innovazione tecnologica – ha proseguito Giordani – sarà possibile lavorare anche con i Millennial e le Generazioni X e Y. Perché non ci sono consumi culturali? I ragazzi vogliono prodotti più entertaining. È per questo che con i fondi del PNRR dobbiamo realizzare una rete 5G capillare e creare nuovi servizi culturali basati su gamification e realtà virtuale per coinvolgere le fasce più giovani della popolazione nella fruizione e valorizzazione culturale del paese”. Ma perché ciò accada, è necessario infrastrutturare l’industria dell’accoglienza e collegare i nostri borghi con reti di comunicazione fisiche (strade, ferrovie) e virtuali (fibra, 5G), “altrimenti stiamo facendo soltanto della filosofia”.
Argento: “Connessione veloce ovunque per aumentare potenziale di settori, tra cui quello della cultura”
“In quest’ultimo anno è cambiato un paradigma storico tra arte e tecnologia. A differenza del passato, c’è una continua ricerca della tecnologia da parte del mondo della cultura – ha affermato nel suo intervento Angelo Argento, presidente di Cultura Italiae – tanto che in molti si domandano come sarebbe stato il primo lockdown senza connessioni. Per i luoghi della cultura, dunque, si impone un cambiamento di paradigma. Il MAXXI è già riuscito a farlo; altri luoghi – come ad esempio il teatro San Carlo di Napoli con l’opera in diretta Facebook – hanno aperto la strada ad un cambiamento assolutamente impensabile prima del lockdown”.
“Oggi – ha proseguito Argento – per via della pandemia la tecnologia è servita a sostituire la presenza ma quando ripartiremo, occorrerà trovare un equilibrio e passare dalla sostituzione all’integrazione. Bisogna pensare anche alla perdita della dimensione relazionale e umana che non potranno mai essere sostituite dal 5G, ma non lo sarebbero nemmeno dal 10G.”
Profili: “L’offerta di un borgo connesso può essere una forte spinta alla crescita”
“Responsabilità degli amministratori è dimostrare che i borghi sono luoghi vivibili, a misura di presente, accogliendo le sfide che tecnologia e innovazione offrono” ha spiegato Luca Profili, sindaco del Comune di Civita di Bagnoregio. “Banda larga, accessibilità, infrastrutture e sanità sono la chiave per avanzare con sicurezza nel prossimo futuro”.
“Oggi Civita è un borgo dove tradizione e innovazione si accompagnano. Un borgo connesso come il nostro – ha detto – offre maggiori possibilità anche in termini di attrattività: da noi la popolazione residente è raddoppiata, da 7 a 14 persone grazie anche allo smart working e poi hanno aperto 400 attività commerciali, dai bed & breakfast e quelle legate al turismo. Prima del 2019 avevamo meno di 100mila turisti all’anno, nel 2019 prima del lockdown eravamo ad un milione. Dopo la riapertura, nel periodo estivo, i turisti sono tornati e sono fiducioso per il futuro”.
Talitha Vassalli Vassalli di Dachenhausen: “I musei sono anche enti di ricerca. Digitale strumento di avvicinamento del pubblico”
Un recente rapporto Unesco di un paio di settimane fa, “ha disegnato un quadro critico per i musei, che hanno registrato un calo dell’80% delle visite in questo periodo di pandemia – ha detto Talitha Vassalli di Dachenhausen, direttore generale Musei del Ministero della Cultura – ma il digitale può essere una speranza e può contribuire a salvare il sistema”.
Gli interventi salienti di questo quarto appuntamento possono essere riletti nel live tweeting dell’evento.